venerdì 19 agosto 2011

That's it
There is no way
It over,
Good luck

Hello joe It's me!

Ormai non solo mi chiedono di scrivere."Lola un pò d'inferno e lacrime per favore", mi chiedono. E così disegno l'inferno.Chi lo ha visto lo conosce.é un all inclusive.Ogni tanto ci passi l'estate. Sai di cosa parli. Se cinquettassi amore non mi leggerebbe nessuno.Ma un posto bello c'è qui. Questo posto da cui ti scrivo.Qui è notte. Aspettiamo L'alba.Ma c'è una luna splendida.L'hai portata tu nella mia vita. Con una manciata di stelle.E polvere di crystal.Un momento d'oro dopo tutto, e ci sei tu. Sempre.Questa magia che riesci a creare basta una vita. Ma devo scrivere dell'inferno e così i toni diventano neri.Lacrime e superalcoolici. Questa è la ricetta.Sono rapita dai miei demoni che mi ordinano di scrivere. e fare tutto insieme.Bere scrivere e piangere. Un'energia che dopo dormo per 3 ore. Come non mai.E al risveglio mi ritrovo innamorata.Di un amore che ti parlerò. Che conosci che ci sei e che mi hai insegnato tu..e forse sta facendo giorno e l'alba è vicina.Buongiorno amore mio♥

il bacio d'oppio

Ritorno sempre due volte nel luogo dell'omicidio. Anche se ad essermi assassinata ero io, e per mano mia.Sono ostinata. Sono in mano ai miei demoni.Ritornano loro e ritorno io. Quanto meno per scocciare di nastro adesivo nero la sagoma della morte!Non ho altri sistemi pare. Mi provo facendomi a pezzi."signò so due etti che faccio lascio" "lascia che stasera er pupo cìa fame" e ci si gioca anche su. Ma l'inferno rimane. Per fortuna c'è l'aria condizionata. Non va così male da queste parti. O la temperatura è scesa o ci siamo abituati pure alle fiamme. Le stesse di una volta. E poi hanno ridipinto. C'è un tocco d'oro su tutto.Sia tocco sia oro. Ma a noi gli stessi ormoni di una volta, stesse droghe, nuove alghe di Daniel e tanto alcool.Quello meno di una volta. Hai finita la riserva,dicono. Aspettiamo il furgoncino dei liquori. Dice che ha una ruota sgonfia e ritarda.Non abbiamo fretta. Aspettiamo l'alba. Adda passà a nuttata. Come dici tu.Eppure queste notti non sono così male. Dopo tutto stai all'inferno. E hai gia la fortuna di avere in esclusiva la luna dall'altra parte del mare, così male non va.La stessa luna di un tempo. Più furba di me. Ci avevo litigato e non la guardavo, ma lei splendeva uguale.Fa sempre quello che le riesce meglio. Splendere e splende.Ma io tanto non la guardavo.Come oggi col mare. Mi ha persa e non mi vede. Punto.Non supero il lungo mare se non col cane per farlo pisciare.A quell'ora sono già rimasta sola da ore, ho mescolato tutto con tutto. Mi cade un tramonto addosso e non me ne accorgo.E vivere coi reporter fuori casa non aiuta.Divento una belva in queste gabbie. Eppure le frequento.We are no good!Per quanto ancora la sfideremo la morte per capriccio chissà. A queste temperature la morte non fa piu nè caldo nè freddo.Clima temperato. Eppure scende ancora una lacrima. Solo chi conosce un CUORE grande lo riconosce. E con quei baffi non puoi fare che il circo. Beauty will be convulsive or not at all.Sono fatta così. Eppure sulla carta tutto funziona. ricche famose e talentuose. Tra il leone d'oro e il disco d'oro. Un momento d'oro. Eppure non reggi.E attaccarti a ogni bottiglia che ti passa a tiro non aiuta.Eppure ci sono baby. Night and day.Come si può avere un cuore così e volerselo perdere. Ah in questo siamo state bravissime poi. Un vero talento.O l'amore ti ubriaca o niente. ma non siamo già abbastanza ubriache?No, reggo benissimo tesoro. So farmi male da sola grazie. Non c'è bisogno del tuo aiuto.Caso mai ricordi che non vado in chiesa da anni. Non mi piace andare in posti dove non sono amata. E che l'inferno sono stata bravissima a farlo qua giù.Non si scomodi nessuno per nessuna rivoluzione che non serve.Si tengano il loro Signore. Caso mai ci parlo io di persona.Abbiamo sgominato più di un buttafuori potremmo farcela. E il regalo di quella sera fu Max.Siamo risalite da certi addii.Certi addii arrivano così'.Bisogna farci pace.E chi parte prima aspetta l'altro. Così è baby,lo sai benissimo.E tu lo sai. E ci ho fatto pace subito. Tutto finito. Cosi' come era arrivato.A queste altezze funziona una buona sorte e addio. E tutto è andato. Non abbiamo bisogno di parole e questo è il risultato. Un muretto di cemento tra noi.Altro che cremata, cementata potrai riferire. Parlerà mio cugino per me. Lui lo sa. Ognuno ha un pezzo in mano della storia. Per quello non finirà qui.Abbiamo ancora tantissimi ospiti e una serata piena di sorprese. Aspettiamo il collegamento con l'inizio del festivalbar con una conduttrice d'eccezione e il solito parterre straordinario..Non vorrei farvi perdere tempo prezioso..
siglaa!..

lunedì 15 agosto 2011

Io no,sono due anni che sono incazzata col mare,e non ci metto piedi.E poi mi annoierei da sola. Sto dai miei, hanno uin terrazzo che si affaccia sul mare. Lo vedo da qui.Sembro estrema, infatti lo sono...Comunque ho accanto quello che mi serve. Una bottiglia e uno specchio!

venerdì 12 agosto 2011

Sono malata di dadi.Sono sempre stata attratta da loro. Come dalle trans. Vedo dadi per prima, perchè li cerco. Ne ho sempre un paio con me, per paura di non averne li ho tatuati. Come una malattia. Come Angelina jolie Mi confidava che faceva con le armi da fuoco da bambina.

lunedì 8 agosto 2011


Ho imparato quando facevo la modella a non innervosirmi per la noia e a sorridere sempre, anche se mi fumano i coglioni. Non è un lavoro semplice, devi interpretare solo con un abito tante donne diverse,e essere credibile in tutte..però se c’è Kate  in backstage è più facile


Col mio ingresso nel mondo della musica, non lascerò né il mio lavoro di modella né quello di attrice. In italia c’è questa brutta malattia di metterti un etichetta addosso. Quando i giornalisti mi chiedono cosa sono io rispondo “Lola Kola” e basta!

domenica 7 agosto 2011

Qui Qu'A Vu Coco?

To Do LolA

La cosa più geniale della mia vita è stata creare Lola Kola. Ma non prima di aver dovuto ingoiare tutto questo,e non è stato facile. Ho tante cose dentro di me. La diva la donna la bambina l’attrice la mamma la santa la puttana  la femmina e la cavalla. Tutte  convivono, io mi occupo solo che siano tutte libere e vere. Ma non mi sono mai nascosta dietro nessuna di loro. Non ho fatto mai un mistero che dietro tutte ci fosse un maschio. Essendo entrambi le cose, mi accorgo subito se uno  non ha chiaro cosa sono. Sono gentili corteggiatori carini,come si deve ad una ragazza. Appena capiscono mi trattano con perversione come fossi una truffa, come un feticcio. Per fortuna sono solida, non ho il senso dell'inadeguatezza e spiritosa. E ci rido su!E non mi sono mai fatta mancare niente. Ho avuto tutto. Eccessi, addii, lutti, dolori lancinanti, droghe, alcool, problemi  col cibo e sesso estremo e selvaggio. Quella è stata la parte più divertente. E quando scrivo che ho avuto più eroina che eroi non mento. Non ho mai mentito. Con la verità freghiamo tutti. Cosi scrissi un giorno al principe sulla rivoluzione. La sua eterna, la fuga. È una farfalla il Principe. Se vuoi che scappi devi tenere la mano chiusa. Allora scappa. Se apri la mano rimane sul tuo palmo, sbatte le ali ed è vivo. E si sente libero. Ritorna solo se è libero di andare. Se chiudi il palmo, spicca il volo e và. Da lui ho imparato ad amare, non come si può, ma come si deve. E quella farfalla  l’ho fermata su un abito che mi ha regalato lui. Come si regalano gli abiti. L’ha visto lui, ha voluto che lo provassi  e mi ha chiesto di potermelo regalare. Così fa il principe. E mentre lo  provavo  diceva che ero bella e incredibilmente donna. Una donna a forma di donna ho detto, e lui ha riso. E’ bello quando ride, gli si illuminano gli occhi e piega un pò la testa in avanti. Come se si vergognasse a ridere. E per un attimo mi si ferma il cuore, che non ho. Qualunque donna appare bella se c’è un principe che la guarda durante le riprese. E lui c’era quel giorno che si fece sera. E mi portò sul set dove dovevo girare il video di jo canto sambaca , che fu una hit quell’estate. E con quello fui proclamata regina dell’estate e miglior voce al Festivalbar…Oh mi sono persa nel backstage. Scusate devo andare  in scena. L’unico momento in cui tutto splende e sono splendida. Ma non sempre sono in scena, a volte sono qui. Davanti a voi. E sono vera.  E vivo i miei inferni che condivido. Passo giorni che sembrano notti. Notti e giorni in cui bevo, abuso di me e sfinita dalle lacrime ricomincio. Conosco benissimo il sapore delle lacrime e del mio sangue. L’ho sentito più volte sulla mia bocca . Tra labbra e bicchiere. Non ho mai fatto un mistero sul fatto che beva oltre misura, ed ho problemi con la droga. Non sono mai sicura di averne abbastanza per arrivare alla fine dell’after. Quello è il problema. Sono sempre stata attratta  dalla fine.  Se non ci fosse Liùc accanto a me sarei già andata, ma non sarebbe stato carino farsi trovare morta  al suo rientro a casa sua. Così ho stretto i denti e sono andata avanti. Fino a qui. Quella era un’occasione d’oro per me. Persa. E sono ancora qui. E non ho mai mentito su ciò che ho buttato giù o tirato su. E ci sono stati giorni che trionfare o morire era lo stesso, allora meglio morire. Ma ci vuole un tale amore ad andar via,che non riesco. Non saprei come, e non mi va di gravare ulteriormente su Nirvana  regalandole un altro lutto. Allora resto. Ma se resto è per la curiosità. Quella di vedere come andrà a finire. Siamo grandi talenti buttati via. Siamo sopravissute noi. Quello scrivono i giornali. Ma sui giornali c’è una Lola che conviene a loro. Che fa vendere. E così ci siamo vendute pure noi. Corpo ed anima , più corpo però. 100 euro a botta. Ma la botta era la loro. E a noi l’affitto di un mese fatto in mezza giornata. Anche  quando l’unico giornale che parlava di noi era il Messaggero,  tra gli annunci, mi sono salvata. Sono uscita da tutto, rimasta illesa da tutto. Sono sopravissuta a tutto. Come miracolata, anche all’eroina. Nulla mi spaventa,quella è la mia forza. Non ho mai smesso perché non ho mai cominciato. Ho collezionato  più uomini di un album di calciatori, i doppioni neanche li ho scambiati. Li ho regalati, ma non ho partecipato a competizioni dove il premio finale era l’uccello. Ci lavoravo con una mia amica. Ci giocavamo sopra e poi steccavamo i soldi. Quello sono stati gli uomini per me. E ci ho messi secoli per ritornare a farci amicizia. E noi eravamo perse. Perse nell’eroina e in bottiglie di vodka che nessuna delle due ricordava  da dove fossero arrivate. È stato l’inferno per noi. E i giornali si occupavano di noi solo perché eravamo un cattivo esempio per le adolescenti. Troppo magre scrivevano. Malate, non reggono il palco, tournèe annullate, licenziate e abbandonate. Di quello si occupavano. Ma di noi non si occupava nessuno.  Eravamo solo corpi da circo. E il circo ci toccava fare.  Cominciai subito. Non ho mai negato di aver avuto relazioni con i miei professori di italiano o essere andata con le transessuali.  Le trans mi sono sempre piaciute . Sono sempre stata attratta da loro, da sempre.  Io non ci trovo niente di male. .Fu con Alberto che cominciò. Lo incontrai una sera in un locale che frequentavo spesso. Era venuto a Roma per capodanno. Un ragazzo carino, pulito. Né fumo, né alcool, stupefacenti neanche a parlarne. Neanche il caffè. Mai avuto un ragazzo così. Mi si avvicino chiedendomi se ero disposta a farlo mentre la sua amica ci guardava. Io risposi di sì,ma non  ero certa fin dove mi sarei spinta. Infondo era strano, mi sembrava così lontano da certi giochetti. Scoprii subito che aveva un gran talento. Gli unici uomini che mi interessano sono quelli che hanno talento. Gli altri mi annoiano o mi fanno tenerezza. Andò splendidamente. La sua amica si divertì più di noi. Prima di andare via di chiese il mio numero e se la sera successiva fossi libera per vederlo. Ci vedemmo la sera successiva  e tutti i giorni dopo, per tutte le vacanze fino alle feste, che alla fine diventarono le feste che lui faceva a  me. La sera successiva mi portò in locale per scambisti. Vinsi il titolo di sirena della sauna e vinsi la sua amica, che era lì. Ma stavolta volle essere lui a guardare. Io mi divertivo, volevo piacergli, già arrivare ad un secondo appuntamento è un miracolo a volte. Era un mago nel fare questi giochetti.  Non pensava ad altro che a quello. Io ero innamorata come una ragazzina, e mi divertivo come una pazza, solo un pò più stanca. Ho fatto tutto con lui. Nessuna delle abbinate è stata scartata. Non mi sono tirata indietro mai. A letto non mi schifo niente. Solo in certe ammucchiate non mi diverto, troppa confusione, ma fino a sei si. Reggo tutti. Non è facile a volte saper gestire la stessa donna che vedono al cinema o sul palco a quella della mattina successiva. Ho creato un personaggio ma sono stufa di pagare il biglietto per assistere allo spettacolo di me stessa. E cosi giochi d’attacco e dopo una notte di follia non ti vedono più, ma solo perché al risveglio non so che donna dovrei essere a servirti il caffè, più facile servire un addio.  E così per vedere se reggi prima di avermi devi superare uno shock. Il bello della favola è che i migliori più li sciocchi più ritornano. Ho avuto uomini pazzescamente belli e abiti favolosi. Più abiti però. Non sempre ricordo gli uomini con cui passo la notte. Ma se mi sono divertita sono pieni di lividi e botte. E quel giorno che ci svegliammo morte, neanche si poté riposare in pace, ma questo lo sapete già. E allora vi ricordo di spedire le cartoline per la lotteria della befana del sei gennaio e che più cartoline spedite  più possibilità avete di vincere. Buon fantastico a tutti a sabato prossimo felicità

Sigla!

Il sette legittimo

Mi è sempre piaciuto sovvertire le regole del gioco. Da sempre. In quello dell’oca io faccio il gioco e tu fai l’oca. Se ti sembra che io sia stia facendo l’oca è solo perché l’immagine dell’oca è comoda, c’è il vantaggio che non devi fare nessuno sforzo, ma sono io che decido e non aspettarti che sia giuliva però. Negli scacchi sono il cavallo, e come ogni bionda, l’unico pezzo che può muoversi in avanti e in obliquo e trionfare vincitrice scavalcando torri e ingoiando Regine. E adoro la tensione del poker quando è difficile capire chi bara e chi è cip, ho sempre vinto col mio asso nella manica, ma io non baro e non sono cheap. Sono queste le regole del gioco se vuoi giocare con me. Ai dadi è inutile sfidarmi, ho una fortuna innata. Ho sempre fatto sette legittimo,cinque e due  su tre tiri, al primo colpo ho sempre vinto. Nella mia favola c’è un solo Re, che fa sette da solo ed è l’unico che vince,cosi in linea col suo regno,sul suo trono, corona  e il suo amore corrisposto. E non sono mai inciampata nelle favole. Mai ascoltato le tue storie su insulse principesse a forma di principesse o belle e addormentate in attesa di un principe azzurro su tanto di cavallo che attendono il risveglio, solo grazie a un loro bacio e condannarmi così a un lieto fine con te, felici e contenti. Mai andata al ballo con la speranza che tu mi scegliessi, Miss Italia non fa per me. Neanche la Regina cattiva mi intriga. La cattiveria, come il dolore, sono lussi che non posso permettermi, invecchiano la pelle. Questo gioco lo lascio alle mediocri. Riprenditi il tuo castello, il tuo oro il tuo titolo e il tuo domani. Il mio di principe arrivò una sera dalla sua isola, ero sveglia, non riposavo affatto nella mia bara di cristallo e bastò uno sguardo. Tutto cominciò con la visione condivisa della luna. E io stupida a guardare  i san pietrini del mio cortile e mi incazzai pure con lei, che splendeva da sola e a me non dava neanche il tempo di avere qualcuno accanto con cui guardarla. Ma abbiamo fregato pure lei, e lui è ancora qui con cui guardarla. Le tue favole non fanno per me, scusami. Ho di meglio da fare, ho talento e sogni e vorrei finire le mie cose. Gioca da solo se vuoi, io ti guardo giocare, ma solo per il gusto di vedere fin dove arrivi, come ti comporti coi compagni di squadra e con gli avversari, come sorridi mentre bari perché pensi che non me ne accorga, e come ti muovi imbarazzato perché ti aggiudico un punto non meritato e hai paura che ti scopra. Da lì capisco chi sei. Sono una dea del gioco, ma non sono bendata. Ci vedo benissimo. Ti capisco in un attimo, mi basta un tuo sguardo. E sono troppo più furba dei tuoi giochetti, che sono sempre gli stessi. Nuovi un tempo, quando decisi di farti venir fuori dalla confezione e venne fuori un bambolotto abbigliato per andare alla guerra e in dotazione qualche scoppio e un po’ di bombe. Un meraviglioso giochetto nuovo sotto l’albero di Natale. E io una bimba di sei anni, curiosa di ogni uomo da scartare. Ma a Santo Stefano  ti avevo già dimenticato. Col risultato che risultai una bimba capricciosa, piena di giochi a cui non più interessata e non ne merita altri. Mai giocato con le tue bambole. Se gioco decido io chi è la bambola. Se ho scelto per la bambola,e dopo aver a lungo letto il copione e intuito il finale,e perché era il ruolo più complesso del tuo, un ruolo che conosco a memoria, non avrai un oscar per questo e il tuo film non ha che un triste e ovvio finale. Ma i tuoi giochi arrivano da soli ormai, e già usati. Non sono mai stata sedotta da te. Ti ho solo sedotto. Io ti ho preso e ora ti lascio. A sabato prossimo e stasera a letto senza sigla.

sabato 6 agosto 2011

Veleno per Top





Signore buonaseraa. Bentornate alla diva in cucina. Sono la vostra Kola preferita. Deliziosa e rinfrescante come sempre. Dietro una diva c’è una donna e dietro una top due bottom. La ricetta di oggi è piatto caldo che volendo potrete servire anche freddo. Come nella migliore tradizione della cucina italiana. Un ottimo primo. Una ricetta presa  dal cinema. Un primo che diventa ultimo,ma pieno di gusto. E tutte noi abbiamo splendide colleghe da invitare a cena, bionde è meglio, e confermarsi sempre le migliori in cucina, meno come amiche, non più come colleghe. Intanto passiamo alla lista degli ingredienti. Non tutti però. Adoro le sorprese.

Ingredienti

Maccheroni

Melanzane

cipolla
Pomodoro

Uva passa

Noci

Pecorino

La mia amata pasta alla norma, con in più un click d’ironia. A parte friggete le melanzane che unire al sugo sul finale di cottura. Intanto soffriggete la cipolla e l’uva passa in olio extra vergine d’oliva, l’unica che ancora merita questo titolo, e fate intanto il sugo con mezza polpa e mezza passata. Non l’unica che merita questo titolo, però. Ma ci passiamo sopra. Alla fine aggiungete le melanzane fritte e qualche noce. Abbondante pecorino e servite. E buon appetito. La ricetta non finisce qui. Nel piatto della vostra amica aggiungete quattro bustine di veleno per top. Inutile dirvi di farvi confessare dalla vostra collega se è bulimica. Certe ricette per il successo  ci piacciono, e fanno sempre un bell’effetto, fosse l’ultimo ma lo fanno, sono come noi brutte sporche e cattive. Capirete perché la stagione successiva siete diventate voi il volto immagine di L’Oreal. Eravate le uniche rimaste vive. Le Regine incontrastate sul palinsesto. E li su vogliamo stare. E’ tutto, mise en plat e buon appetito. Servite un fresco gewuztraminer,il bianco preferito della diva. Andrebbe il rosso ma le dive sono capricciose e bevono quello che vogliono. Vi saluto e vi do appuntamento alla prossima con la magnifica torta per la nonna. Bette, la regina del poker. Fossi Antonio Coco mi starei già leccando i baffi. Ma sono Lola Kola. Mi spiace. A venerdi prossimo.

Siglaa!

Il domatore delle cavalle



Una sera pensai che sarei dovuta uscire e trovarmi un domatore col cavallo tutto mio. E cosi feci. Uscii dal circo  chiusi le gabbie e andai a ballare. Nella foto a sinistra lola indossa top intimo in georgette e pizzo di la perali gonna a volant di alberta ferretti, sandaletti neri christian laboutine .make up chanel .bella molto magra ancora mora Agenzia models milano .chiunque ci sarebbe cascato nella fiaba. Prima del domatore quella sera incontrai il cavallo. Mi si avvicina mi offre da bere mi chiede il numero dicendo che sarebbe tornato ma quella sera aveva già un numero in programma con un’altra acrobata. Bel tipo lui, bel cavallo pensai. puro sangue italiano del sud. Estremo. Dopo qualche giorno mi ritelefona mi chiede di poter passare da me. Ovvio risposi. Ma non ricordavo chi fosse. Io ero nella mia gabbia. Live show per soli uomini e non solo il numero della doppia emozione italiane trans chiama due al prezzo di due. Vinci o trionfi. Grandi show. Mi divertivo cosi. Chiusa in casa a strafarmi e strabere e fare sesso a pagamento. Avrei potuto perdere la testa in qualche show, come infatti andò. Però avevo bisogno di uno che mi proteggesse da vicino. bobygard and love. E quella sera dopo lo trovai. Ero a cavallo. Io nei miei personaggi vado infondo, studio la parte fino allo spasmo. Bisogna attraversarle le cose per capirle davvero. Lo so che mi leggi. E sono arrivata alla fine del film con grandi applausi e qualche statuetta d’oro. L’aria che si respirava a cannes quell’anno era forte e quando incontrai Anjelina jolie sul carpet che era incinta capii che eravamo veramente felici. Angelina è la meno morbosa tra noi attrici. La più buona. Quella che con cui mi trovo meglio. E ha reso meraviglioso il mio amico Brad perché c’era lei accanto. Ma siamo rimaste le ragazzacce di un tempo. Doveste leggere i nostri messaggi,altro che caserme. E cosi io partii per il mio ruolo e lei fece un bimbo. E intanto mi chiamava sto cavallo che stava passando. Era rimasto il cavallo di qualche sera prima. Nell’aria il solito profumo di abbondanti stupefacenti a volte facentissimi litri di vodka solventi g per tori meccanici ormoni e tanta fantasia. . Nel vestire no. Bastava uno string de la perla autoreggenti Philippe matignon e sandali Di’ Or. Quella era la moda di allora. Non sapevamo cosa indossare e non indossavamo niente. Ho sempre precorso i tempi nella moda. Ma nemmemo a Cocò chanel piaceva l’idea di passare da orfanella perché staccava i fagiani dai cappelli delle signore. E guai a chiamarla madame che si incazzava come una belva. E comunque appena arrivò il principe della favola si capì subito vestita così che tipo di numero facessi.. La tigre. Argh. Ovvio quando entrò in scena il cavallo le puledre lo vedono subito. Cosi qualcosa si riscaldò troppo durante il numero del salto del cerchio di fuoco che spesso una si fa male. Tralascio la storia della fiaba che la mia amica mi tirò una pizza margherita alle spalle e io la menai. E lui si trovò in mezzo e prese qualche schiaffo. In tanti miei film ci sono schiaffi. Si divertì molto però. Così finiscono le fiabe spesso nel mio circo. Numero con botte. Prese e date. Come l’amore è. Non ha assistito ad un bello spettacolo effettivamente. E intanto scoprì che la dentro al circo giravano trans droghe clienti soldi. Due più due de più. E non eravamo manco tanto bionde allora. E poi a lui le more piacevano. Le sapeva coltivare far crescere fiorire. Un grande maestro d’arte dello show era infondo il mio domatore di quella fiaba. Il giorno dopo mi chiese se poteva rimanere. Si risposi, ma non più di sette mesi però. Così finì la favola come era iniziata. Mi sono molto divertita a girare quel film. Il ruolo mi si addiceva molto. Il pubblico lo sente. E dire che era anche un momento in cui ero molto castigata nel mangiare nel bere poca droga che in realtà girava sempre e meno follie da star system solito,di cui sono pure un po’ stufa,tanto per chiarire come si vive a Hollywood ultimamente, per intendersi. Per sette mesi ci siamo voluti molto accanto troppo accanto a volte troppo dentro. Non è facile avere un domatore. Poi nella stessa gabbia soppalcata nero specchi e catene non era male. E io intanto studiavo i miei copioni. La regina della scena. Del piacere e poi stare dietro a lui significava tirar fuori altre donne e spesso se non hai le palle è dura. E gestire un inferno così ti costa. Per quello è splendido quel film, era tutto vero ed io felice. Comunque. Avevo realizzato il mio sogno di bambina e fare un film su una bambina che voleva vivere in un circo.  E accettai la parte. Durante gli show della tigre lui spesso rimaneva sul soppalco sulle travi di legno. Spesso girava video durante gli show nascosto vendeva pezzi durante l’intervallo degli show mentre i ragazzi preparavano le gabbie. Io preparavo i solventi per il numero. L’aria nel backstage è spesso tesa. I minuti in cui stai dietro quando devi uscire per cocondurre  sanremo è forte. Come quando hai un principe fuori al castello che ti aspetta. E aspetta solo te e tu solo lui. Altra fiaba quella. Tutto ritorna col sette legittimo si sa. cinque e sette. Su tre tiri. Di solito al primo. Ho una fortuna sfacciata coi dadi. Ognuno ha le sue favole. L’importante che prendi bene la luce mentre giri e sei vera mentre lo fai ti porti a casa un bello spettacolo. Ovvio tutto compreso. schiaffi addi ritorni lacrime sangue e tori meccanici. E comunque non mi sono mai pentita di aver fatto film porno. Non ci trovo niente di male si guadagna anche bene e noi siamo viziose creature. Il nostro unico problema con la droga è quanta comprarne. Sennò che favola racconti. Di solito si passava la giornata sul set. Si faceva tutto lì, si viveva lì. Era sempre un backstage Ho imparato quando facevo la modella a non i innervosirmi per la noia e sorridere sempre anche se ti fumano i coglioni. E devi riuscire a interpretare solo con abito tante donne diverse e devi essere credibile in tutte. Quando non indossi niente è più facile. Sono curiosa. Mi piace mettere gli uomini a nudo poi. Sono più belli. E tra tutte le terapie questa è la migliori. E se nel backstage c’è kate c’e sicuro divertimento. Quando non ero sul set mi occupavo del resto. Intanto del risveglio. Colazione con caffè e sogni integrali al miele cioccolatini al rum e pera un jack daniel e un po di vitamine alla ciliegia ormoni e fiori da sanremo. “sei splendida” mi diceva al mattino. Non era manco mattina. Io apparivo splendidamente ma ovvio che quando lo svegliavo ero già stata al trucco. E avevo già girato qualche scena, e provato il balletto. Con me stai sempre in scena mai un minuto da perdere. E devi trovare anche il tempo di ritrovarti. Magari piangi in casa da sola perché ti senti grassa e il giorno dopo sei in bikini sorridente in copertina. Non è facile starsi dietro col tanto che devi tirar fuori per reggere. Tanto di tutto. A volte rischi che il successo ti giri alla testa. Così per non perdermi dovevo ritrovare la bellezza di un bacio dato per regalo, e sulla scena far sgocciolare sesso ai ragazzi e poi tornare una brava ragazza. Siamo un genere di donne che sa dare buoni consigli e cattivo esempio..e sappiamo ancora benissimo su cosa mettere bocca. Ed ho capito subito che bisognava far tutto, giocare a rugby e durante l’intervallo fare la majorette. Tutto fino in fondo,così finiscono certe favole. Una mattina il domatore si sveglio presto,fece le valigie e se ne andò. Senza salutare. Era il 21 marzo, così cominciano certe primavere. Con uno che se ne va, sembrava novembre e per un errore di una parola troppo hard l’articolo su di me non partì quel giorno. Un giorno in cui ti svegli morta ma neanche puoi riposare in pace che hai un intervista in esclusiva e la fota di copertina, e ci convincono a restare vive. E devi mandare la siglaa!